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Tovo, nel biglietto di addio le scuse ai familiari

Il movente dell'omicidio-suicidio è ancora da chiarire. Oggi le autopsie.

È sotto shock  la comunità di Grosio per la tragedia familiare consumatasi nel pomeriggio di ieri, 29 maggio, a Tovo dove Protasio Sala, 43enne grosino, ex proprietario del Bar Gallo ed ora manutentore presso la casa di riposo di Grosio, ha ucciso il figlio Pietro di 7 anni prima di togliersi la vita.

Secondo le prime ricostruzioni l'uomo ha strangolato il figlio e subito dopo si è tolto la vita impiccandosi, lasciando un biglietto dove avrebbe spiegato brevemente il perchè del suo gesto e chiesto scusa alla moglie.

L'allarme, stando a quanto riporta La Provincia di Sondrio, è scattato quando la moglie Piera, infermiera presso l'ospedale di Sondalo, non vedendo rientrare il marito ed il figlio per pranzo, ha allertato i parenti. Dopo delle brevi ricerche a Sondalo, dove l'uomo avrebbe detto di recarsi per la processione del Corpus Domini, i parenti si sono recati presso la villetta di proprietà della famiglia a Tovo. Qui la macabra scoperta, i corpi senza vita di padre e figlio.

Allertati immediatamente i carabinieri di Tirano che hanno subito iniziato le indagini e gli accertamenti per chiarire tutti i dubbi sulla vicenda, anche se la situazione non sembrerebbe lasciare spazio ad alcun dubbio. Sono state comunque disposte le autopsie da parte della Procura.

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