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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tirano, San Romerio: avviati i lavori di consolidamento dello sperone su cui sorge la chiesa

La chiesa millenaria è di proprietà del comune di Tirano, ma si trova in territorio svizzero

Importante iniziativa di coesione tra Tirano e la Valposchiavo.  Sono infatti iniziati in questi giorni i lavori di consolidamento dello sperone che sostiene la chiesa millenaria di S.Romerio proprietà del comune di Tirano in territorio svizzero.

Breve storia della Chiesa di San Romerio. La prima menzione documentaria della chiesa di San Romerio risale all'anno 1106, in cui alcuni oggetti sono donati alla chiesa e alla comunità di "servitores ecclesiae sancti Romedhii". Da un documento del 1154 si evince che al tempo in cui Guido Grimoldi è vescovo di Como (tra il 1096 e il 1125) i membri della comunità adottano la regola di sant'Agostino, e la chiesa viene consacrata a San Remigio (San Romedio nella parlata locale). San Romedio, un eremita del IV secolo, era venerato soprattutto nella Valle di Non, nel Trentino. Anche se la tradizione locale vuole che i primi abitatori fossero appartenenti al movimento degli umiliati, in realtà si tratta più probabilmente di una fondazione vescovile con lo scopo di ospitare i viandanti sulla strada tra Poschiavo e Tirano. I primi religiosi residenti sull'alpe sono dei laici che tuttavia seguono una chiara regola ordinale, senza però essere dei monachi in senso stretto. San Romerio costituisce allora un territorio a sé stante di 22'666 pertiche (15.6 km²), confinante con i comuni di Poschiavo, Brusio, Tirano, Tovo e Grosotto. In un documento vescovile del 27 marzo 1237 si dice che la chiesetta di San Romerio viene unita alla chiesa di Santa Perpetua sopra Tirano, dove esiste una comunità analoga. Con il decreto del 27 settembre 1517 Leone X integra le chiese di San Romerio e Santa Perpetua con tutti i diritti e i beni al santuario di Madonna di Tirano, riconoscendo al comune di Tirano il possesso e il diritto di padronato. Da allora San Romerio servì da ospizio estivo ai religiosi valtellinesi. 

I lavori di consolidamento sono stati appaltati dal comune di Tirano con la partecipazione di ditte italiane e di ditte svizzere con vincitrice un' impresa di Campocologno.

Scrive il sindaco di Tirano Franco Spada: «Consolidiamo gli antichi muri comuni al posto di costruirne di nuovi».

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